Un’azienda tutta al femminile, quella delle sorelle Tessari: con Valentina ad occuparsi della cantina, mentre Meri lavora sugli aspetti commerciali e Alessandra è impegnata con l’export. Sono loro a provvedere alla realtà di Suavia (l’antico nome di Soave), dopo averne ereditato la conduzione dai genitori, Giovanni e Rosetta. Siamo a ridosso del colorato borgo di Fittà, dal cui “Cru” omonimo arriva appunto questo Massifitti, all’incirca sui trecento metri d’altezza e su sottosuolo vulcanico. Elementi atti a prestare la massima attenzione alle due uve bianche per antonomasia, almeno per il comprensorio: la garganega e il trebbiano di Soave, entrambi vinificati e imbottigliati in purezza. Proprio dal trebbiano di Soave più tipico (piccolo e compatto, selezionato in collaborazione con la Facoltà di Agraria dell’Università di Milano) le titolari hanno saputo trarre questo Bianco igt, dal nome decisamente esplicativo sulle caratteristiche del vigneto, con ricordi di fiori bianchi e note erbacee e rocciose al contempo, sapide e di pesca gialla: per un sorso fresco e di coinvolgente persistenza.
(Fabio Turchetti)
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