Il Comune di Montalcino con la recente fusione con quello di San Giovanni d’Asso, ha accresciuto la sua prerogativa di “capitale” enogastronomica della Provincia di Siena e dell’intera Val d’Orcia. Non solo detenendo uno dei vini più importanti della Toscana, il Brunello, ma aggiungendo al suo “menu” un’altra grande prelibatezza: il tartufo delle Crete Senesi di San Giovanni d’Asso. Qui, ogni anno a novembre, si svolge la mostra mercato del prezioso tubero che, dal 2012 è soggetto ad un protocollo di tracciabilità del prodotto tartufigeno di partenza, definito dall’Università di Siena e basato sull’individuazione del DNA dei tuberi raccolti nella zona. Oltre a questo, la garanzia assoluta di originalità dei prodotti viene sancita dall’etichetta QrQ, realizzata e brevettata da QrQuality. I tartufai devono essere tassativamente iscritti all’Associazione Tartufai Senesi e devono quindi conferire il prodotto fresco, trovato e raccolto nelle aree tartufigene gestite dall’associazione stessa. E proprio San Giovanni d’Asso è una di queste specifiche aree, un territorio tra i più ricchi di tartufi bianchi dell’intera Toscana e dove la qualità dei suoi tuberi è universalmente riconosciuta, posizionandosi ormai come una delle più elevate in Italia. Il tartufo di San Giovanni d’Asso possiede buona elasticità ed è tendenzialmente turgido e compatto. La sua fragranza, in annate favorevoli, è decisa e si possono riconoscere note olfattive di fungo, miele, fieno, aglio, spezie e terra bagnata. E non manca neppure di sapidità al gusto.
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