“Una vita nella vite” è il claim aziendale. Meritato, per una casa in pista dal 1630, ora in campo con papà Lorenzo e i figli Antonietta, Sabrina e Riccardo, e orgogliosa apripista sia dell’idea di “cru” per l’Amarone, vinificando da solista il “lieu dit” Monte Olmi, che della difesa tenace di varietà antiche, dalla Negrara alla Forselina. Quanto al Monte Olmi: il 2012, annata non semplice, qui è stata letta a dovere. Pergola, viti mature e suolo giusto hanno difeso le uve dagli stress torridi. L’esito è un sorso d’impatto, denso e largo, ma non statico: opulento di marasca e confetture, cenni di tostato e fumé, chiude su frutta secca e golose sfumature di cacao.
(Antonio Paolini)
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