Difficile aggiungere qualcosa di nuovo per raccontare le qualità del vino italiano probabilmente più noto al mondo. Ormai si dà per scontato che ogni annata sia quanto meno buona e il Sassicaia, se non al 100%, almeno al 95% rispetta questa aspettativa, con una costanza granitica. Quasi sempre migliorando con il passare del tempo. È il caso di questo millesimo 1999, in Toscana davvero memorabile, soprattutto però per i vini a base Sangiovese e, in qualche misura, meno “grande” sulla costa. Ci sembra di dire decisamente a torto, visto che il Sassicaia di quest’annata, come è suo solito, spiazzerà anche i giudizi dei più scettici. Ecco allora un vino con un importante “souplesse”, dalla finezza impareggiabile. Lo stile è molto elegante e la dolcezza dei tannini prevale su una struttura pur non indifferente. Un vino carnoso, potente al naso ed in bocca, lunghissimo, profondo, vivo, balsamico e a tratti travolgente per capacità di fondere le varie componenti in un tutt’uno organico eppure decifrabile nelle sue più piccole sfaccettature. Laddove altri vini importanti mostrano segni di cedimento evolutivo, lui migliora ancora...
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