Tino Vettorello è ormai una star fra le star. Da 15 anni chef ufficiale delle aree ristorazione della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, ha costruito un intero menù dedicato alle grandi celebrità che lo hanno ispirato sul red carpet. “Che Cinema!” si chiama e si è iniziato a costruire una decina di anni fa con il Tiramisù di George Clooney, seguito dal Rombo alla Clooney, l’Orata Spericolata Vasco Rossi, Rosso Venezia di Monica Bellucci, Viaggio al Sud Lady Gaga, Spaghetto al Nero Penelope Cruz, Tonno al Pistacchio di Paola Cortellesi e Scampo Elodie. Quasi un nuovo piatto all’anno, a cui se n’è aggiunto un ultimo, presentato alla Biennale 2025: “Eat, Pray, Julia”, un raviolo di rapa rossa ripieno di baccalà mantecato, servito su crema di piselli e menta, con Morlacco del Grappa, peperone rosso e germogli di piselli. Musa ispiratrice, stavolta, è l’attrice americana Julia Roberts e il suo carattere: “dolce ma deciso, elegante e capace di lasciare un segno” secondo lo chef. Ma non tutto gira intorno allo star system per Tino Vettorello, che è in realtà finito ad occuparsi di grandi eventi del cinema e dello sport semplicemente amando la cucina del suo territorio, il Veneto, e desiderando diventarne ambasciatore. Da trevigiano di nascita non poteva, quindi, non creare un piatto dedicato alle bollicine di Conegliano Valdobbiadene: è l’“Ostrica in bolla”, Ostrica Rosa Delta del PO, salicornia della laguna veneta, gel di limone, polvere di lampone e cristalli di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg.
(ns)
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