In principio era lo Shiraz. Non è un mistero, infatti, che quando Michael Twelftree e Richard Mintz fondarono la Two Hands, uno dei loro obiettivi principali, era quello di regalare agli appassionati una panoramica delle diverse espressioni australiane di questo vitigno, determinate ovviamente dai differenti territori di provenienza, con caratteri, climi e condizioni generali anche piuttosto diverse l’una dall’altra. Ecco perché, dopo diverse ricerche e tentativi, la scelta fu quella di lavorare in stretta sinergia con alcuni produttori della Barossa Valley e della McLaren Vale, capaci di mettere sul piatto alcuni siti vocati di queste aree. Negociant in salsa australiana dunque. I fatti sembrano aver dato ragione ai due soci che, fin dalle prime vendemmie, ottengono un buon successo di critica e di vendita. Il vino che abbiamo assaggiato è un assemblaggio tra Shiraz e Cabernet Sauvignon che risulta piuttosto ricco e intenso, con note di prugna matura, peperone e cacao. Palato coerente: pieno e rotondo, anche se un po’ monolitico.
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