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LA GRIFFE

Umani Ronchi, Doc Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Vecchie Vigne Historical 2019

Vendemmia: 2019
Uvaggio: Verdicchio
Bottiglie prodotte: 6.498
Prezzo allo scaffale: € 55,00
Proprietà: famiglia Bernetti
Enologo: Beppe Caviola, Giacomo Mattioli
Territorio: Castelli di Jesi

Historical non è un mero esercizio di stile, ma un vero e proprio progetto nato attorno ad una particolare terra: una piccola particella isolata, con ceppi di 50 anni di età (vigna “Vecchie Vigne”), tra i vigneti storici di Montecarotto, nella zona del Verdicchio Classico. Un omaggio doveroso e sentito di Umani Ronchi al Verdicchio e alle sue qualità. Uscito per la prima volta con l’annata 2018 (4.944 bottiglie), la sua seconda edizione (6.498 bottiglie) è un vino che trova nella maturazione il suo carattere più intimo. Dopo 18 mesi di cemento a contatto sulle fecce, passa in piccoli serbatoi di acciaio dove resta per altri 36, a cui segue un minimo di 6 mesi di bottiglia prima della commercializzazione. La versione 2019 possiede bagaglio aromatico nitido ricco e sfaccettato, che rimanda ai fiori di zagara e gardenia, alla mandorla, agli agrumi e all’albicocca, con tocchi mentolati e leggermente speziati. Pieno e intenso il sorso, dotato di acidità marcata ma ottimamente in equilibrio col frutto maturo, che si chiude in un finale lungo e contrastato. Umani Ronchi ha meritato e continua a meritare senza dubbio un posto speciale tra le realtà più significative del Bel Paese enoico. Una cantina e un parco vigneti di dimensioni ragguardevoli - 210 ettari (110 a Verdicchio, 70 in Conero e 30 in Abruzzo), coltivati a biologico - un progetto che ha il volto di una famiglia, e la risposta convincente a chi si chiede se sia possibile unire numeri non confidenziali - le bottiglie prodotte sono 3.450.000 - tipicità e qualità. Merito dei Bernetti, dunque, e di uno staff di prim’ordine, affiatato e coinvolto in ogni passaggio. Merito della natura, traslata in vigne oggi modello (e che hanno messo radice anche al di là dei confini marchigiani nel 2000, con i vigneti abruzzesi tra Roseto degli Abruzzi e Morro d’Oro e la realizzazione, sempre a Roseto, di una nuova cantina). Ma c’è di più. Una griffe è tale se riesce ad essere protagonista nel mondo, partendo tuttavia dalle radici territoriali e dalla cultura del luogo d’appartenenza (anzi dei luoghi di appartenenza, Jesi e il Conero). E Umani Ronchi lo ha sempre fatto, instaurando un legame “intimo” con la terra e le varietà coltivate. Con un approccio produttivo solido e costante, una cifra stilistica per i suoi vini sobriamente moderna ma mai eccessiva o, peggio ancora, di intralcio a quel legame. Una piena sintonia con i vini bianchi, che alle nostre latitudini spesso non trovano la più adeguata interpretazione, e cimentandosi con i rossi con un altrettanto meritorio gusto per la finezza più che per la sterile esaltazione delle loro caratteristiche più appariscenti.

(are)

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