Quella di Umberto Cesari è fuor di dubbio una delle firme più conosciute e apprezzate della viti-enologia emiliana, vanta una storia che comincia nel 1965 e una capacità di interpretare i mercati come pochi altri, anche grazie a idee e strategie decisamente originali. Certo l'azienda ne ha fatta di strada dalla sua fondazione, da quei circa venti ettari di allora che sono diventati più di cento oggi (per una produzione complessiva di 4.000.000 di bottiglie), tutti sulle colline che confinano con la Toscana e sovrastano l'antica via Emilia, ad altitudini importanti che vanno dai 200 ai quasi 400 metri sul livello del mare. Terre suddivise in vari poderi, acquisiti nel tempo grazie alla certosina opera della famiglia, alimentata da un’appassionata fiducia nelle potenzialità enoiche della zona: La Casetta, Parolino, Cà Grande, Laurento, da cui proviene l'omonimo vino a base Sangiovese oggetto del nostro assaggio. La versione Riserva 2016, affinata per 24 mesi in legno grande, mostra una veste scura, quasi impenetrabile; al naso parte su note affumicate, avvolgenti e tostate, abbinate a frutta nera matura con riconoscimenti di mora, mirtillo e ciliegia nera. Palato di gran materia e pienezza, forse un filo appesantito dalle coloriture apportate dal legno, che infatti segna anche un tannino severo a fine bocca. Vino comunque di grande complessità, di impostazione stilistica chiara e ben eseguita.
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