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LA GRIFFE

Valentini Doc Trebbiano d’Abruzzo

Su i Quaderni di WineNews
Vendemmia: 2001
Uvaggio: Trebbiano
Prezzo allo scaffale: € 27,00 - 33,00
Proprietà: Famiglia Valentini
Enologo: Edoardo e Francesco Paolo Valentini

Tra le tante virtù del vino, una delle più affascinanti è quella di saper raccontare un territorio e la gente che lo produce meglio di tante parole. Se poi questo ha la levatura del Trebbiano d’Abruzzo di Valentini, oltre allo spazio la sfida riguarda anche il tempo. Come un’opera d’arte, il vino si porta dentro un pezzo d’anima dei suoi artefici. E la rende immortale. Edoardo Valentini non c’è più ma la sua storia e i suoi vini saranno per sempre una delle pagine più belle e affascinanti dell’enologia italiana. Non potrebbe essere altrimenti. Entrato nell’azienda di famiglia negli anni’50, Edoardo riuscirà a rivoluzionare l’idea stessa del vino della sua terra, l’Abruzzo, con un approccio tanto radicale da fare scuola, pur restando sostanzialmente unico. Un’azienda che si estende oggi per 200 ettari, 64 dei quali vitati e altri 50 impiantati ad oliveto. Vigne di Trebbiano, varietà poco blasonata che il Nostro ha provveduto a trascinare nel ghota dell’enologia mondiale, oltre che di Montepulciano e Cerasuolo. Già, il suo Trebbiano… Sicuramente uno dei bianchi più discussi e, a nostro parere, più emozionanti e personali tra quelli in circolazione. Un vino capace di regalare sensazioni forti, a volte indecifrabile da giovane, ma dalle potenzialità enormi e dall’incredibile tenuta nel tempo. Come il millesimo 2001 che mostra fin dal colore, paglierino carico e leggermente opalescente, la sua personalità. I profumi, poi, sono a dir poco stupefacenti, ricchissimi eppur definiti, e vanno dalla frutta esotica ai fiori gialli, dal frumento alle note minerali, marine e salmastre. Il tripudio continua e si amplia al palato, caratterizzato da una lieve presenza carbonica, che si espande in ogni direzione, mostrando perfetto equilibrio tra grassezza, sapidità e tenore acido. Vino opulento eppure dinamico, vibrante, dalla piacevolissima e interminabile chiusura ammandorlata. Lunghi affinamenti in botti di quercia da 50 ettolitri, da dimenticare in cantina per molti anni. L’azienda non comunica il numero di bottiglie prodotte.

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