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LA GRIFFE

Feudi di San Gregorio Falanghina Metodo Classico Brut Dubl

Su i Quaderni di WineNews
Vendemmia: 2004
Uvaggio: Falanghina
Prezzo allo scaffale: € 15,00 - 20,00
Proprietà: Famiglia Capaldo
Enologo: Riccardo Cotarella

La rubrica di questo mese potrebbe essere declinata al plurale e prendere il nome di "Les Griffes". A dare man forte alla Feudi di San Gregorio, ammiraglia di Sorbo Serpico (in provincia di Avellino) capace di alcuni milioni di bottiglie all’anno, nella nuova produzione degli spumanti, ci ha pensato infatti niente meno che Anselme Selosse, una delle firme “cult” dello Champagne e celeberrimo interprete dei dettami biodinamici ad Avize, nel cuore delle bollicine più famose del mondo. Dallo Champagne all’Irpinia, insomma, regione meridionale del tutto peculiare vista l’altitudine, il clima “nordico”, i tipi di terreno e le varietà prodotte. Ma facciamo un passo indietro. Feudi nasce nel 1986 per volontà della famiglia Capaldo ed ha visto in Vincenzo Ercolino, almeno fino alla recente riorganizzazione aziendale, il "deus ex machina" del progetto. Che oltre al vino, realizzato con la conduzione tecnica del professore Luigi Moio prima e di Riccardo Cotarella oggi, prevede nella modernissima struttura aziendale un parco didattico, un auditorium, il ristorante Marennà, minimali giardini ed orti in stile orientale. Per quanto riguarda le tipologie, al di là di qualche divagazione, Patrimo in testa, la produzione non si scosta dalle varietà tradizionali della zona (Fiano e Greco, oltre alla Falanghina per i bianchi e all’Aglianico per i rossi), pur nel segno di un’impostazione stilistica moderna e di una vocazione (anche commerciale) spiccatamente internazionale. Fatto che ha contribuito non poco a far uscire l’intero territorio dall’anonimato, dando al contempo vigore ad un movimento di piccoli vignaioli dalla fama crescente. Ma torniamo alla novità: le bollicine. Oltre al Dubl (Falanghina), protagonista del nostro assaggio, non manca un rosato (Aglianico) e, a breve, il promettente Brut da uve Greco. Il Falanghina Dubl, che forse avrebbe meritato qualche mese in più di bottiglia, ha una veste color paglierino carico con riflessi dorati. I profumi, piuttosto intensi e avvolgenti, spaziano dalla frutta esotica al cedro candito mentre il palato è abbastanza cremoso, fresco, di buona vivacità e persistenza aromatica.

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