Sull'Etna non crescono storicamente solo vigneti ma anche oliveti, piante che da quei terreni lavici (esattamente come la vite) sono capace di produrre frutti dalle caratteristiche particolari. La Dop Monte Etna nasce proprio 20 anni fa, il 25 agosto 2003: è riservata all'olio Evo ottenuto dalla cultivar Nocellara Etnea in misura non inferiore al 65%, ma possono concorrere anche varietà locali (la Moresca, la Tonda Iblea, la Ogliarola Messinese, la Biancolilla, la Brandofino e L'Olivo di Castiglione) fino al limite massimo del 35%. Le olive devono essere obbligatoriamente lavorate nel comprensorio indicato dal disciplinare, che include il territorio appartenente al rilievo montuoso vulcanico dell'Etna nelle province di Catania, Enna e Messina, compreso fra i 100 e i 1000 metri di altezza s.l.m.. Secondo recenti studi, pare che il suolo e il microclima del vulcano siciliano influiscano sulla composizione degli acidi grassi in maniera diversa rispetto agli olii di altra provenienza: in ogni caso, a livello organolettico, si ottiene un olio Evo dal fruttato leggero e dal gusto erbaceo, fresco, con sentori di carciofo, pomodoro verde, talvolta con note di mandorla fresca; una leggera presenza di amaro e piccante, lo rendono piacevole e armonico al palato. Fra i soci del Consorzio di Tutela, nato nell'ottobre del 2007, c'è il Frantoio Romano Vincenzo, fondato a Bronte nel 1959 dalla famiglia Romano, che ha dedicato al suo Olio Evo Dop Monte Etna una bottiglia in vetro bianca dalla forma della celebre Testa di Moro siciliana.
(ns)
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