Un vero vino outsider: prodotto solo nelle Marche, distinto dalle altre Vernaccia dello stivale (N.B.: il lemma Vernaccia deriva dal latino vernaculum, cioè locale, del luogo, ovvero il vitigno della specifica zona). Areale di produzione non oltre qualche decina di ettari, e produzione ovviamente confidenziale, a malapena 200.000 bottiglie. Poi la chicca enologica delle ben tre fermentazioni: parte del raccolto viene vinificata normalmente in rosso (e una); il resto appassisce, appeso o sui graticci, di solito per non meno di tre mesi, e solo poi viene pigiato e aggiunto al vino già prodotto, con relativa seconda fermentazione; il nettare così ottenuto è infine spumantizzato in autoclave (e tre!). Abboccata, è questa la vera Vernaccia di Serrapetrona (ma la trovate pure ferma, secca, metodo classico…): colore porporino impenetrabile, ruspante acidità, esuberanti profumi di confettura di more e fresche note vegetali. Provatela con i dolci (l’azienda ne produce di ottimi, oltre al vino), con il locale ciauscolo, salume grasso e saporito, o addirittura con la zuppa di verdura, in una calda sera di estate che invita alla convivialità.
(Riccardo Margheri)
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