L’Extra Brut Palazzo Lana Extrême Riserva Guido Berlucchi è stato prodotto per la prima volta con il millesimo 2004 e il suo nome è un omaggio alla dimora adiacente alle cantine dove fu scritto il destino di tutto un territorio. La versione 2009, è figlia di un’annata particolarmente felice in Franciacorta e svela un vino dall’affascinate espressività olfattiva che indugia su toni fruttati maturi, di miele, di crosta di pane, di pasticceria e di tabacco. In bocca, il sorso resta costantemente avvolgente, sapido e profondo, senza alcuna concessione all’ossidazione e con la carbonica a rinnovarne spinta e fragranza. Palazzo Lana Extrême Riserva rappresenta il vertice di una produzione di eccellenza che nasce nei vigneti allevati solo a Pinot Nero - Quindicipiò e Brolo - a Borgonato, nel cuore della denominazione bresciana. Un Franciacorta Riserva che si affina almeno 9 anni sui lieviti e che porta all’eccellenza assoluta le caratteristiche peculiari di un territorio e la maestria di una Maison capace non solo di stare tra le migliori espressioni della spumantistica italiana, ma anche di competere con eguale spessore anche con quelle internazionali. Tanto da meritarsi, nell’anno del 60° anniversario della prima bottiglia creata da Franco Ziliani, punteggi di rilievo praticamente da tutta la critica internazionale più importante, da Decanter a Wine Spectator, passando per James Suckling. Storico marchio franciacortino, Berlucchi - 115 ettari a vigneto, coltivati a biologico, per una produzione di 4.400.000 bottiglie - comincia la sua storia agli inizi degli anni Cinquanta, quando Guido Berlucchi, insieme all’enologo Franco Ziliani e al suo collega Giorgio Lanciani, produssero in Franciacorta un vino spumante capace di misurarsi con lo Champagne. Nel 1961 furono elaborate le prime tremila bottiglie di Metodo Classico, che Ziliani battezzò “Pinot di Franciacorta”. Un’intuizione pionieristica e vincente, che per la prima volta portava il toponimo Franciacorta su un’etichetta di un vino e dava una vera svolta alla spumantistica tricolore, introducendo di fatto una vera e propria rivoluzione. I vini della cantina di Borgonato possiedono una costanza ormai consolidata e, in generale, si caratterizzano per una cifra stilistica tendenzialmente sobria, con uso del rovere misurato che, al fondo, consegna una gamma di etichette sempre segnata da un grande rispetto della tipologia. L’azienda con sede a Corte Franca conta anche su una significativa tenuta, Caccia al Piano, fuori dalla Lombardia, e precisamente in Toscana nell’areale bolgherese, che con i suoi 18 ettari vitati produce 127.000 bottiglie.
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