Ottenuto da un uvaggio a base di Friulano, Sauvignon, e Riesling Renano, il Collio Bianco, fermenta e successivamente matura per 9 mesi in legno. La versione 2022 propone un bagaglio olfattivo contraddistinto da cenni floreali, poi affiancati da rimandi alla frutta esotica matura, alle erbe aromatiche e, infine, alla pietra focaia. In bocca, non è povero di struttura, ma il suo sviluppo è fragrante e di buon ritmo e sapidità. Il farmacista Nicola Manferrari nel 1981, dopo la morte del padre, lasciò il camice bianco e prese in mano le redini della piccola azienda di famiglia, che, allora, contava su tre ettari di vigneto. Nasce così Borgo del Tiglio, che oggi coltiva otto ettari a vigneto nel cuore del Collio. Evidentemente, la cifra è quella bianchista, benché non manchino anche etichette a base di Merlot e Cabernet Sauvignon, a segnalare che il modello enoico prediletto è quello francese. I vini hanno un’impostazione garbata, che punta più sulla finezza e meno sulla potenza. Uno stile definito che è rimasto invariato, al di là delle mode passeggere, contraddistinguendo le etichette aziendali.
(fp)
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