L’annata 2018 è stata opposta alla 2017. Il minimo comune denominatore è stata un’alternanza di temperature al di sopra e al di sotto della media che ha interessato inverno, primavera ed estate, con una presenza costante dell’umidità. Insomma, condizioni per una buona ma non per una grande annata. C’è poi da segnalare, dal punto di vista stilistico, un sempre più evidente abbandono del modello di un Sangiovese tutto potenza e intensità, sostituito da uno dotato di maggiore equilibrio e finezza, anche se, qualcosa ancora deve essere registrato al meglio. Siamo giunti alla nostra sesta monografia (dopo quelle del 2018 - 2019 - 2020 - 2021 - 2022) e, come sempre, il quadro, molto ricco, non ha potuto essere ampio quanto avremmo voluto con altri vini che citeremo nelle prossime newsletter di assaggi settimanali. Ecco allora, ad esempio, il sempre affidabile e ben eseguito Brunello 2018 di Col d’Orcia, il preciso ed intenso Brunello Chiuso del Lupo 2018 di Poggio Landi, il convincente nel suo richiamo alla tradizione Brunello 2018 di Tornesi, l’intrigante Brunello Diecianni Riserva 2013 de Le Chiuse - “esperimento” temporale di grande fascino, il ricco e armonioso Brunello Phenomena Riserva 2017 di Sesti, il generoso Brunello 2018 di Poggio di Sotto dalla fattura ineccepibile, il moderno e ben eseguito Brunello 2018 de La Poderina, che fa il paio con l’altrettanto ben fatto Brunello 2018 di Campogiovanni, il ricco e fascinoso Brunello Ripe del Convento Riserva 2017 di Castelgiocondo, il tradizionale ed espressivo Brunello 2018 de La Torre, il potente e voluttuoso Brunello di Montalcino Vigna Vecchia 2018 di San Polo, il definito e ben profilato Brunello 2018 di Pian delle Vigne e il piacevole Brunello 2018 dalla sfumata silhouette de La Beatesca... Seguiteci su “I Vini di WineNews”!
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