Inizialmente l’azienda della famiglia Giacosa, con base a Neive, vinificava uve acquistate da conferitori di provata capacità e, soltanto nel 1982, con l’acquisto del vigneto Falletto posto nell'areale di Serralunga d'Alba, seguito, nel 1996, dalle acquisizioni di parte dei Cru Asili e Rabajà, Bruno Giacosa sposterà il baricentro produttivo di casa sui vigneti di proprietà (oggi l’azienda possiede 20 ettari a vigneto, distribuiti tra i comuni di Serralunga, La Morra e Barbaresco, per una produzione di 250.000 bottiglie). Il Falletto è spesso considerato (insieme a Bussia) uno dei primi Cru di Barolo, anche se Nebbiolo da singola zona o vigna (vedi Cannubi) non erano una novità quando furono commercializzati il Rocche di Vietti e il Bussia di Prunotto con la vendemmia 1961. Ma il debutto del Falletto segnò indiscutibilmente una cesura significativa nelle vicende enoiche di Langa e i Barolo realizzati da assemblaggi di più parcelle, come voleva la tradizione, sarebbero stati sempre di meno, lasciando spazio a quelli ottenuti da singoli vigneti, vinificati e imbottigliati come Cru ed oggi codificati dalle Menzioni Geografiche Aggiuntive. Il Barolo Falletto Vigna Le Rocche Riserva 2020 profuma di prugne, rosa, liquirizia, sottobosco, menta, spezie e tabacco. Il sorso è grintoso, dalla trama tannica fitta ed articolata e dal finale arioso e persistente.
(are)
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