Piero Antinori, insieme al fratello Lodovico e al cugino Nicolò, fu l’erede dei vasti possedimenti dei conti della Gherardesca ma, stranamente, vista l’importanza della casa che già dirigeva, Guado al Tasso, all’epoca Tenuta Belvedere, non gli dava una grande importanza. Lì si faceva un rosé e si vendevano, anche direttamente al pubblico, carciofi e fragole. Ma ovviamente non più. Oramai si è arrivati ad una produzione di 800.000 bottiglie del Bruciato, Bolgheri Rosso (con un rapporto qualità/prezzo imbattibile), nonché di 125.000 del Guado al Tasso, taglio bordolese che spicca fra tali proposte di tutta Italia: Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot eccezionale.
(Daniel Thomases)
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