Gino Magnabosco ha abbandonato il lavoro in fabbrica una trentina d’anni fa: decidendo che la campagna sarebbe stata il suo habitat naturale, oltre che la fondamentale occupazione, e che il contesto dove operare avrebbe avuto luogo nel cuore della denominazione, fra Soave e Monteforte d’Alpone. Oggi è coadiuvato dai figli, visto l’impegno che sottende all’azienda: munita anche di un agriturismo teso ad un’ospitalità a tutto tondo, per rimanere in tema col nome. Questa selezione, da leggera surmaturazione, è deliziosa: ricca com’è di ricordi floreali e fruttati, con agrumi, zenzero e salinità a suggellare un assaggio morbido, fresco, teso, avvolgente e corposo.
(Fabio Turchetti)
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