Il millesimo 2012 a Montalcino non resterà probabilmente negli annali. Ma, come accade in ogni grande territorio del vino, c’è sempre qualcuno che riesce a mettere l’asticella più in alto: questo Brunello, per giunta Riserva 2012, arriva dove gli altri non possono. Un vino a dir poco straordinario a cui non manca nulla: piacevolezza e complessità, intensità e delicatezza, come dire sole e luna in un colpo solo. In più un’aura evocativa: è l’annata/anno in cui è scomparso Giulio Gambelli, senza il quale probabilmente Poggio di Sotto sarebbe rimasto uno dei tanti. “Bicchierino” ha accompagnato Piero Palmucci, dal 1989, nella costruzione di una delle aziende più intriganti della denominazione, dalla filosofia produttiva semplice ma non per tutti: purezza, rispetto, sobrietà e raffinatezza. Ha fatto bene il Gruppo ColleMassari, che ne è diventato proprietario nel 2011, a lasciare tutto come stava. Ecco allora vini che restano austeri ed essenziali, talvolta difficili (ma stilisticamente definiti e per nulla propensi a concedersi alle mode enologiche) e un’azienda che continua a muoversi tra arcaismi e misurata tecnologia.
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