Se pensate di imbattervi in una Ribolla macerata simile a quella di Gravner, vi sbagliate. Stanko è stato l'altra colonna portante di Oslavia, ma la sua declinazione di quest'uva - così fortemente territoriale - è all'opposto: scontrosa, alle volte scomposta, persino respingente, dura come la terra da cui proviene. Eppure il successo di Radikon, la storia che ha tracciato, sono indiscutibili. Rappresentano semplicemente l'altra faccia del Collio, quello più schietto e ruvido. Che un po' di pazienza riesce a lenire. La stessa che oggi Saša esercita in cantina con la “linea Blu” (e le selezioni), e che anche il bicchiere richiede: inizialmente chiuso e coperto da volatile esuberante, lentamente accorda una varietà di profumi caleidoscopica, come il suo colore intenso e brillante, che varia dal giallo al rosso, a seconda della luce che lo attraversa. Ecco quindi il caffé, la castagna fresca, la rosa appassita e la ciliegia croccante. C'è la profondità morbida del mallo di noce e la sanguignità dell'arancia rossa. In bocca è una lama dritta verso l'ugola, che solo in seconda battuta concede dolcezza e sapidità ai lati della lingua. Non semplice questo 2013, ma intrigante: fatevi prender per mano.
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