Conosciamo la piccola azienda Roccolo Grassi (14 ettari di vigneto in tutto, per una produzione complessiva che sfiora le 50.000 bottiglie), condotta con rigore e passione da Francesca e Marco Sartori, che l’hanno fondata nel 1996, soprattutto per i suoi ottimi vini rossi, con l’Amarone della Valpolicella a recitare il ruolo di vino bandiera aziendale. Ma la cantina con sede a Mezzane di Sotto, capace di distinguersi nel ricco novero delle imprese dai tratti artigianali del veronese enoico, produce anche un Soave di tutto rispetto, confermando ormai da qualche tempo un’anima bianchista del tutto ben centrata e in grado di emergere come uno degli esempi più convincenti della produzione recente del bianco scaligero. Il Soave Broia, ottenuto da l’omonimo vigneto di 2 ettari, fermenta in acciaio, barrique e legno grande, trascorrendo in questi recipienti quattro anni di affinamento. La versione 2019 possiede aromi di frutti bianchi e fiori di buona definizione che si uniscono a rimandi leggermente speziati e balsamici. In bocca, il vino non manca di grinta, con un sorso ritmato sapido e agrumato, dal finale in crescendo.
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