E pensare che Giulio Salvioni ha iniziato a fare vino per hobby. Ma fin dall’uscita del suo primo Brunello, datata 1985, i suoi vini sono subito riusciti ad imporsi come vini "cult". La ricetta è apparentemente semplice: sangiovese, niente barrique, ma botti da venti ettolitri in cui il vino si affina rigorosamente per quattro anni, nessun ringiovanimento e nessuna filtrazione. Il risultato è una produzione coerente e fedele al suo territorio, per certi versi d’elite, anche perché La Cerbaiola conta soltanto su circa tre ettari di vigneto. Il Brunello ’99 possiede un’impostazione olfattiva nitida e fresca, da cui emergono note di frutti rossi, toni affumicati e cenni agrumati. Al palato, il vino è potente, minerale e dotato di tannini davvero di razza.
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