Stefano Antonucci è un personaggio visionario ed eclettico, e in fatto di Verdicchio dice decisamente la sua. Il suo Tardo ma non Tardivo conferma la sua armoniosa fattura: un bouquet di fiori primaverili e note citrine accompagnano un sorso caldo, persistente e spiccatamente sapido, che chiude leggermente amaricante e dolce di violetta. Lo stile delle etichette aziendali incrocia un equilibrio immediatamente comprensibile ad una certa originalità, rispecchiata da una cantina, Santa Barbara, dove la struttura antica conserva la climatizzazione senza ausilio tecnico e gli affinamenti sono effettuati in barrique e tonneau. 45 gli ettari vitati, per una produzione media di 900.000 bottiglie.
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