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SPUNTATURE

Il Modello Giusto

I veri amanti del Chianti Classico, ci sperano, dopo che la passata presidenza (quella di Sergio Zingarelli, con un piede nell'industria e uno nell'artigianato enoico) ha spianato la strada, quella attuale di Giovanni Manetti, più squisitamente "viticoltore", potrebbe gestirla con meno resistenze. Stiamo parlando delle menzioni aggiuntive. In un sol colpo una possibile forma di distacco ancora più netta dal Chianti generico e una vera e propria accelerazione d'immagine. Sbagliare il modello è difficile. In Borgogna la cosa è in questi termini: Grand Cru: riservata a 33 vigneti borgognoni, in etichetta solamente il nome del vigneto; Premier Cru: riservata a 562 vigneti della Borgogna. Il nome del vigneto è riportato in etichetta dopo il nome del villaggio di appartenenza; Village: in etichetta solo il nome del village di appartenenza, per vini prodotti in uno specifico luogo stabilito dal disciplinare; Régionale: la denominazione Bourgogne in etichetta, per vini prodotti con uve provenienti da diversi villaggi e/o assemblati in diverse parti della regione. Chianti Classico: Niente Grand Cru. Si parte dal Premier Cru: è la Gran Selezione che accanto alla menzione vigna (se effettivamente denunciata come da regolamento Ue e disciplinare) riporta in etichetta anche il nome del villaggio di appartenenza. Per esempio: Chianti Classico Gran Selezione Vigna del Sorbo Panzano in Chianti. Village: dovrebbe essere la menzione più flessibile. Chianti Classico Radda in Chianti, con questa menzione si può produrre anche la Riserva. Régionale: per noi denominazione provinciale e cioè Chianti Classico Senese o Chianti Classico Fiorentino, produzione di soli vini annata.

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