“In Italia c’è una rincorsa alle certificazioni, ma la reale qualità del prodotto deve essere il punto di partenza, a cui arrivare nel modo più sostenibile possibile. Oggi non è così, anche perché un approccio integrato è molto difficile, mancano le competenze. A livello internazionale ci sono sicuramente Paesi più avanzati, in cui l’approccio all’alimentazione è complessivamente più maturo. In altri, la sostenibilità viene ridotta ad un fatto di marketing”.
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