Densa la storia di Château Mouton Rothschild, uno dei simboli del successo bordolese. Nel 1853, il barone Nathaniel de Rothschild comprò, nel Medoc, nei pressi di Pauillac, Brane-Mouton e lo ribattezzò Mouton Rothschild. Nel 1922, il pronipote barone Philippe si prese in carico il destino della proprietà. Il suo “regno” fu marcato da uno spirito innovatore: costruzione del “Grand Chai” (cantina, nel 1926); acquisizione del vicino Cru Classé, Château d’Amailhac (1933), acquisizione di un’azienda di commercializzazione di vini oggi Barone Philippe de Rothschild S.A. e la creazione di Mouton Cadet; apertura del Museo dell’Arte Vinicola (1962); acquisizione dello Château Clerc Milon, altro Cru Classé (1970); riconoscimento ufficiale di Mouton Rothschild come Premier Cru (1973), l’unica modifica avvenuta fino ad oggi alla celeberrima classificazione del 1855; creazione del primo vino di qualità franco-californiano, Opus One, in partnership con Robert Mondavi (1979). Dalla morte di suo padre, fu la baronessa Philippine (1922-2014) a tenere le redini dell’impresa ed oggi è suo figlio Philippe Sereys de Rothschild a condurne le sorti. Le Petit Mouton è il “second vin” dello Château, che riesce comunque a toccare livelli qualitativi di eccellenza. Le Petit Mouton, prodotto a partire dall’annata 1993, è un Pauillac davvero paradigmatico, in grado di sorprendere per equilibrio, lunghezza e intensità.
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