È la realtà viticola più nota di Spagna, profondamente legata alla zona di produzione dell’alta valle (Castiglia e León) del fiume Duero, a metà con il Portogallo dove invece lambisce la zona di produzione del Porto. Lo spartiacque può essere il 1982, anno del riconoscimento della denominazione Ribera del Duero e dell’acquisto di Vega Sicilia da parte della famiglia Álvarez, ma la Bodega produceva vino già da un secolo. Solo negli anni Novanta è arrivata la definitiva consacrazione, quando l’azienda si è data un’impronta più personale, che l’ha condotta ad un successo planetario. Vega Sicilia ha contribuito anche a risollevare le sorti della zona di produzione del Toro dove, dalla cantina Bodegas Pintia acquisita nel 1998, viene prodotto il vino oggetto del nostro assaggio. Il Pintia 2014 è un Tinta de Toro (clone locale di Tempranillo) in purezza, affinato in legno piccolo di diversa provenienza (francese, americano e ungherese) per un anno. Al naso, i toni fruttati sono molto presenti sia quelli più maturi che quelli più fragranti con l’apporto del rovere presente nelle sensazioni di vaniglia e cioccolato e nei cenni affumicati. In bocca probabilmente dà il meglio di sé, affrancandosi in parte dalle impressioni olfattive, evidenzia un sorso bilanciato in cui la dolcezza si fonda con una freschezza acida piena, che restituisce un sorso articolato ma allo stesso tempo energico e vitale.
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