Non il Piemonte, non l’Etna, ne nessun altro territorio del vino italiano, per quanto grande, è ancora a certi livelli. “C’è un consapevolezza e una coerenza costruita in generazioni, di uomini e di vigne, che da noi ancora nessuno può avere. La loro forza è anche nel preferire di fare vini coerenti con quello che sono sempre stati, piuttosto che grandissimi vini che, però, non ci entrano niente”.
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