“Il settore del turismo enogastronomico è stato tra i più colpiti dalla pandemia, ma già durante il lockdown abbiamo visto iniziative di grande slancio, anche molto interessanti, come le degustazioni digitali, che fanno ben sperare per il futuro. Gli operatori hanno conquistato i turisti di prossimità, che non vanno persi quando torneranno i visitatori stranieri, perché sono una grande risorsa. Tornare alla “normalità” di prima non è possibile, la pandemia ha lasciato dei segni, che vanno valorizzati: la digitalizzazione, la sostenibilità ambientale, l’interesse verso l’enogastronomia, anche in viaggio”.
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