“Negli ultimi anni, per via del riscaldamento climatico, abbiamo avuto aumenti di Ph e crolli delle acidità in varietà importanti, come Merlot, Cabernet e Chardonnay, vitigni molto diffusi in tutto il mondo e in sofferenza. Per intervenire il meno possibile bisogna risolvere questi problemi a monte, rilanciando il vivaismo per produrre nuove varietà più adatte e ovviamente resistenti alla pressione delle malattie. L’Italia del vino è diventato un modello planetario di diversità e biodiversità”.
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