“Non basta essere presenti sui mercati già consolidati, come Stati Uniti, Canada ed Europa. Il potenziale produttivo del Chianti, negli ultimi anni, è cresciuto sensibilmente, abbiamo bisogno di avvicinare nuovi consumatori. Siamo stati pionieri in Cina, dove oggi esportano anche i piccoli produttori, e siamo felici di fare da apripista per il vino italiano anche in Paesi poco considerati, ma dal grande potenziale, come il Turkmenistan, tra gli Stati più ricchi dell’ex Urss”.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024