“Negli ultimi anni abbiamo fatto una rivoluzione qualitativa importantissima, che è passata per la ristrutturazione degli impianti che ci permettono di fare vini sempre più buoni, e che il “Chianti lover” sa riconoscere ovunque, in Italia come in Usa, in Uk come in Germania o in Cina. Il marketing è rivolto ai più giovani, e se in questi anni il Chianti ha avuto questo risveglio, che si traduce in una crescita costante dei consumi, è merito proprio di queste scelte”, spiega il presidente del Consorzio del Chianti.
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