A Catania ha da poco aperto i battenti “Angiò”, gastronomia, dispensa, macelleria, ma soprattutto, regno delle pratiche sostenibili di pesca, trasformazione e consumo del pesce. I prodotti sono stagionali e il menù è studiato in collaborazione con gli artigiani locali per difendere pratiche di pesca destinate a scomparire. Ad animarlo lo chef Alberto Angiolucci, deciso a dare vita a un qualcosa che non riguardasse solo la ristorazione. ma le storie di uomini e donne che con il pesce e il mare hanno vissuto. Un menù d’asporto che si divide in Dispensa e Gastronomia: da un lato materie prime e prodotti come salsicce e salumi di mare, la mortadella di polpo, il lardo di totano, il chorizo di pagro con paprika di produzione propria, il pesce spada frollato in cera d’api o la salsiccia di san Pietro con tenerumi e nocciole siciliane; dall’altro piatti preparati come la schiacciata - tipica focaccia ripiena catanese - in versione marina o il Wellington di rana pescatrice alla carruba, ripieno di patate, cipolla rossa e menta.
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