Se l’Oltrepò Pavese merita la definizione di terra del Pinot Nero, lo deve in massima parte ad Augusto Giorgi di Vistarino che, nel 1850, importò dalla Francia le prime barbatelle del vitigno borgognone in terra lombarda, avviando, di fatto, la storia del Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese. A proseguire quella storia oggi troviamo l’erede Ottavia Giorgi di Vistarino, che conduce anche un’ospitalità aziendale di alto livello offerta nella storica Villa Fornace, da sempre il fulcro delle attività della famiglia Vistarino. L’azienda vitivinicola, situata a Rocca de’ Giorgi, produce 350.000 bottiglie e conta su 102 ettari vitati, posti ad altezze variabili tra i 250 e i 300 metri sul livello del mare, 65 dei quali coltivati a Pinot Nero. Nel suo portafoglio etichette il ruolo di grande protagonista, evidentemente, è svolto dal vitigno francese, declinato sia come spumante (qui vinificato con Metodo Classico fin dal 1865) sia come vino fermo, che riesce ad esprimere il proprio potenziale e i suoi tratti distintivi anche con i suoli e il clima del lombardo Oltrepò Pavese. Come nel caso del Pinot Nero Bertone 2018, maturato in barrique per 12 mesi. Si tratta di un vino che possiede profumi di frutti rossi freschi, fiori appassiti, tabacco e spezie. Dotato di vivace acidità il sorso, che risulta fragrante e ben bilanciato tra frutto e tannini di grana fine, terminando con un finale ancora fruttato.
(are)
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