Russiz Superiore rappresenta una delle cantine che hanno dato vita al successo recente dei vini del Collio, specialmente sul fronte bianchista. Una storia che ha quasi sessanta anni per questa realtà oggi guidata da Ilaria Felluga figlia di Roberto, prematuramente scomparso nel novembre del 2021, che rappresenta la continuità con il bisnonno Giovanni e il nonno Marco di cui l’altra azienda di Gradisca di Isonzo porta il nome. Marco Felluga, che si è spento ad inizio aprile 2024, è stato uno dei personaggi di spicco del Collio goriziano, rappresentando, con le su intuizioni pionieristiche, un vero e proprio stimolo alla crescita enoica dell’areale, facendo coppia con il fratello Livio (scomparso nel 2016), seppure con un percorso diverso. Marco Felluga aveva fondato nel 1956 la sua prima cantina, la Marco Felluga, a Gradisca di Isonzo, per poi acquisire Russiz Superiore, nel 1967, ricoprendo per due mandati la carica di presidente del Consorzio Vini Collio. Sempre nell’aprile 2024, un’altra svolta nella storia di questa realtà produttiva: Tommasi Family Estates, ormai uno dei gruppi più importanti del vino italiano - con tenute in Veneto, in Lombardia, in Puglia, in Basilicata, in Umbria, sull’Etna e in Toscana - ha costituito una partnership con la famiglia Felluga e Russiz Superiore. Russiz Superiore è considerata il Cru di Marco Felluga, sinonimo di storicità ed eccellenza e si estende su 50 ettari coltivati a vigneto, per una produzione di 130.000 bottiglie, rappresentando un patrimonio inestimabile nel cuore del Collio e producendo vini bianchi di qualità consolidata e riconosciuta. Il Col Disôre è il bianco di punta della cantina di Capriva del Friuli ed è ottenuto da un blend a base di Pinot Bianco, Friulano, Sauvignon, Ribolla Gialla. Il suo nome è un rimando alle parole, in lingua friulana, che nel XVII secolo indicavano come “Russiz Disôre” (Russiz Superiore), il nucleo collinare e più antico dell’areale e “Russiz di Sott” (Russiz inferiore), la parte in pianura. Il “Col Disôre,” che sta appunto per Colle Superiore in friulano, è caratterizzato dalla “ponca” friulana, suolo composto da stratificazioni eoceniche di marne e arenarie. Le sue uve in parte surmature vengono vinificate in legno, con il vino che resta sui suoi lieviti per 12 mesi. La versione 2020 possiede profilo aromatico intenso che va dalla frutta bianca matura, anche esotica, a lampi agrumate più freschi, con tocchi di vaniglia, burro, frutta secca ed erbe aromatiche. In bocca, il sorso è avvolgente e strutturato, dallo sviluppo compatto e dal finale tendenzialmente sapido in cui torna il frutto e una nota di congedo leggermente ammandorlata.
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