Per il gruppo Zonin 1821, dalle molteplici tenute sparse in ogni angolo dell’Italia enoica, il Castello di Albola occupa una posizione primaria, per qualità e coerenza stilistica. Si tratta, a nostro avviso e non solo, della Tenuta più significativa del colosso veneto perché, semplicemente, è situata in una delle zone più vocate di tutta la denominazione del Chianti Classico: l’Unità Geografica Aggiuntiva di Radda in Chianti. Da qui arrivano vini definiti e coerenti, forse i migliori dell’intera produzione della cantina con sede a Gambellara, capaci di restare in sintonia con i suoli, i climi e i paradigmi del loro terroir. La produzione di 750.000 bottiglie è ottenuta da 125 ettari di vigneto a biologico, che crescono su terreni caratterizzati dai classici substrati chiantigiani a base di alberese e galestro, con gli appezzamenti più vocati - Selvole, Capaccia, Madonnino, Ellere, Marangole, Mondeggi, Sant’Ilario, Acciaiolo - posti tra i 350 metri e i 550 metri sul livello del mare e con l’area del Solatio, a svettare a 580 metri. Il Chianti Classico 2023 è un vino ben concepito, che punta tutto sulla sua propensione alla bevibilità. Aromaticamente, possiede profumi che rimandano ai piccoli frutti rossi maturi e alle erbe aromatiche, con tocchi affumicati e agrumati. In bocca il sorso è caldo, disinvolto e saporito, dallo sviluppo continuo e dal finale definito su ritorni agrumati e fruttati.
(fp)
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