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Ad “OperaWine” il fil rouge che lega il Brunello di Montalcino e gli Stati Uniti

Il vino più rappresentato alla degustazione firmata “Wine Spectator” e Vinitaly tra mercato, valorizzazione del territorio e progetti futuri

Esiste un rapporto privilegiato tra il grande rosso toscano ed il mercato americano, primo sbocco commerciale per il vino italiano, nato da tempo, consolidatosi negli anni, e ormai un caposaldo per il territorio. Dove l’incontro tra il Genius loci dei viticoltori di Montalcino e delle famiglie storiche del Brunello ha incontrato, in un “blend” vincente, imprenditori e intelligenze di tutto il mondo. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: non solo etichette, ma terreni preziosi, e valori patrimoniali alle stelle, garanzia e solidità finanziaria per le aziende, ma anche un freno per chi vorrebbe crescere ancora. Tra bilanci e progetti futuri, a WineNews ne abbiamo parlato con Giampiero Bertolini (Biondi Santi), Francesco Ripaccioli (Canalicchio di Sopra), Alessandro Bindocci (Il Poggione), Emilia Nardi (Tenute Silvio Nardi), Roberto Giannelli (San Filippo), Santiago Marone Cinzano (Col d’Orcia), Gianlorenzo Neri (Casanova di Neri), Enrico Viglierchio (Banfi), Riccardo Illy (Mastrojanni).

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