“Il vino italiano ha bisogno di marchi forti e di territori che possano esprimere valori importanti, chi deciderà di puntare sulla zonazione deve farlo non per moda, ma partendo dal basso, dalla terra, dalla valorizzazione delle produzioni. È un lavoro che stiamo facendo, ad esempio, anche in Toscana con il Sangiovese: a Montalcino produciamo già tre Brunello diversi”.
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