“Capiamo benissimo il valore della diversità e dell’accoglienza, solo che ci fa comodo che ci siano persone che facciano i lavori che gli italiani non vogliono più fare, compreso ovviamente quello nei campi e tra i filari. Sappiamo benissimo come funziona, ma il bello del vino è che è il nostro miglior prodotto da esportazione, e questo vuol dire che c’è un ritorno delle persone alle campagne, al lavoro ben fatto. La nostra terra ed i nostri prodotti sono il nostro miglior biglietto da visita, non i vestiti o le macchine”.
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