Il produttore piemontese e presidente di Unione Italiana Vini: “tante le anime del vino italiano, fondamentale stare insieme, con cultura e rispetto. Dobbiamo imparare sempre più a conoscere i nostri territori per valorizzarli al meglio e proiettarli nel futuro. Alla Politica e al Governo chiediamo di metterci in condizioni almeno pari a quelli dei competitor stranieri, e ad essere pronti a recepire le nostre indicazioni. Sul mercato il piccolo è bello, ma non dovunque. E forse sui grandi mercati internazionali meglio concentrarsi, in un primo tempo, sui marchi e denominazioni che hanno già mercato, capaci di essere poi locomotive per tutti”.
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