La provocazione di Diego Tomasi, del Crea di Conegliano: “l’andamento climatico anomalo frequente delle ultime annate ce lo dice. E quindi possiamo agire solo sul suolo e sui vitigni, e sull’interazione tra questi due elementi, per migliorare la qualità del vino e della viticoltura. Partendo dalla consapevolezza che il suolo non è solo una superficie che si irriga e su cui applichiamo concimi e così via, ma un sistema fatto di tanti elementi, ed estremamente fragile”.
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