Dalla guerra in Ucraina, che ci coinvolge tutti e ci fa accogliere la sofferenza, in un conflitto delle coscienze che, ormai piegate su sé stesse, dimenticano che nel mondo se ne stanno combattendo altre 33, alla guerra della mafia, che dopo i due anni di pandemia si scopre ancora più forte e tentacolare, e sempre più presente nei settori del cibo e dell’agricoltura, investendo in bar, ristoranti ed alberghi. È la variante criminale, la più pericolosa, da combattere ogni giorno, per liberare la filiera agroalimentare dalle tante forme di schiavitù cui la sottopone la malavita.
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