C’è chi, nel mondo dell’enologia, si specializza in un vitigno o su un territorio, e chi invece ha bisogno sempre di nuovi stimoli: nasce così il ruolo del “flying winemaker”, come non ama affatto essere definito Alberto Antonini, enologo consulente, ma anche produttore, ai quattro angoli del mondo enoico, dall’Italia all’Argentina, dal Cile alla California, dal Sudafrica al Portogallo, dal Canada all’Uruguay, dall’Australia all’Armenia.
“I flying winemaker sono personaggi tristi, che viaggiano con una valigetta facendo le stesse cose ovunque vadano. Ho deciso di viaggiare solo in barca, quindi sono un sailing winemaker, l’unico della categoria. Un territorio pronto a sorprendere? I fenomeni geologici che hanno creato il mondo sono gli stessi nel Nuovo come nel Vecchio mondo, è più che altro una questione culturale, lavorando come stanno facendo, nel Nuovo Mondo, presto il gap si ridurrà”.
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