“Il consumo di vino sta cambiando profondamente: le vecchie generazioni che bevevano a tavola stanno uscendo, e le nuove bevono occasionalmente e nei locali, ormai unico luogo di incontro, in molti dei quali non c’è cucina e si prediligono vini più leggeri come le bollicine. Ma il vino resta un “mediatore sociale”, per questo criminalizzarlo, quando si parla di consumo di alcolici, è un fallimento: la strada è riaffermare la funzione sociale del bere insieme vini di qualità responsabilmente, per convivere”. A WineNews, l’analisi dello storico della cucina Gianni Moriani.
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