Il vino prima di Leonardo da Vinci, la cui portata rivoluzionaria va ben al di là dell’arte, e tocca anche l’enologia e la viticoltura, era pressoché imbevibile senza aggiunta di acqua, spezie o altri ingredienti. Il Genio, che faceva dell’osservazione il punto di partenza di qualsiasi argomento si trovasse di fronte, ha fissato dei principi validi ancora oggi – dalla fertilizzazione dei terreni alla macerazione a freddo, fino all’affinamento in assenza di ossigeno – riscoperti e “canonizzati”, nei 500 anni dalla morte, dalla Leonardo da Vinci Spa, del gruppo Caviro. Ma cosa è arrivato fino a noi, e in cosa Leonardo, ancora oggi, è fonte di ispirazione? Ne abbiamo parlato con SimonPietro Felice, ad del Gruppo Caviro.
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