Il Bolgheri Rosso Rute 2021 ha un impatto olfattivo dal rigoglioso fruttato, con tocchi speziati, affumicati e tostati. In bocca il sorso è succoso e compatto, dagli accenti morbidi e docili, che ne determinano la sua caratteristica principale di vino dai tratti piacevolmente immediati. Guado al Melo, cantina fondata nel 1998 e condotta da Michele Scienza e Annalisa Motta, oltre ad essere una bella realtà dell’areale bolgherese, rappresenta un progetto enologico di più ampio respiro, mettendo insieme un patrimonio varietale fatto di svariati vitigni mediterranei e addirittura caucasici. L’estensione coltivata a vigneto è di 23 ettari, per una produzione media complessiva di 130.000 bottiglie annue. Un’azienda dal “taglio” classico per la zona, ma anche una specie di laboratorio ad alto tasso di sperimentazione, visto che Michele è il figlio di Attilio Scienza, noto professore di viticoltura all’università di Milano, che tanto ha dato allo sviluppo della disciplina in tutta Italia. Lo dimostra anche il portafoglio prodotti che si compone di un Bolgheri Superiore (Atis), in cima alla piramide qualitativa delle etichette aziendali, due Bolgheri: Antillo, a base di Sangiovese e Rute, classico blend bolgherese. Ma poi ci sono anche i “voli liberi”, vini unici nati da complantazioni in singole vigne, come il Jassarte (mix di varie uve mediterrranee) e il Criseo (bianco da invecchiamento).
(fp)
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