Il vino nasce in vigna, da uve sane e belle. In cantina, poi, sta ad enologi e vignaioli trarne il meglio. Molto dipende dalla natura, dall’andamento stagionale e dalla magnanimità del meteo, ma l’uomo, oggi, è tutt’altro che impotente. Dalla sua, ha la tecnologia, capace di minimizzare gli impatti dei cambiamenti climatici, ridurre l’uso di fitofarmaci e gestire le lavorazioni da remoto. Sono i benefici della viticoltura 4.0, raccontati a WineNews da Antonio Rallo (Donnafugata), Valentino Di Campli (Consorzio Vini d’Abruzzo) e Alessandro Vella (Val d’Oca).
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