Nato nel 1989 come classico taglio bordolese, si è trasformato in Cabernet Franc in purezza dal 2001, rivelando pionieristicamente il buon adattamento del vitigno francese al terroir di Bolgheri e dando il via ad una fortunata produzione di vini dalla medesima impostazione sia nel bolgherese che nel resto della Toscana. Il Paleo 2022, fermentato in cemento e maturato per 16 mesi in barrique, legno grande e anfora, possiede aromi di ribes, mirtilli, prugne, bergamotto, ginepro e peperone, con tocchi agrumati, affumicati e speziati. In bocca, il sorso è vivace e ritmato, dalla ricca articolazione tannica e dal finale lungo e balsamico. Al Paleo Rosso, si affianca il suo alter ego, il Paleo Bianco, nato nel 1991 e ottenuto da uve Chardonnay e Sauvignon. La storia de Le Macchiole comincia nel 1983, che colloca l’azienda tra le realtà pioniere dell’areale, grazie alle intuizioni del suo fondatore Eugenio Campolmi. Oggi la moglie Cinzia Merli, insieme ai figli Elia e Mattia, ne prosegue il cammino virtuoso, gestendo 31,5 ettari a vigneto per una produzione di 200.000 bottiglie. Non mancano nel portafoglio aziendale anche altre etichette “cult”: il Messorio, Merlot in purezza nato nel 1994, e lo Scrio, Syrah in purezza, anch’esso nato nel 1994. Il Bolgheri Rosso, arrivato nel 2004, è invece il “vino d’entrata” aziendale, incarnando i tratti più diretto ed immediati dell’areale bolgherese.
(are)
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