“Sappiamo dare risposte forti, grazie alla ricerca, a problemi enormi come cambiamento climatico e sostenibilità. Abbiamo già varietà editate e pronte da utilizzare nelle prove in campo, un po’ per i limiti imposti dalla UE, e un po’ perché trasferire l’innovazione alle aziende, in Italia, è difficile. Aziende piccole, scarsa digitalizzazione, approccio individualista sono limiti da superare condividendo una piattaforma per la condivisione dell’innovazione, puntando sulla cooperazione, che vale il 60% della produzione italiana. E in questo, non aiuta neanche il Testo Unico, che non permette, a differenza della Francia, l’utilizzo di vitigni non europei nella produzione dei vini a DO”.
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