“10 anni fa la quota del vino italiano del mercato secondario era rappresentata per il 90% dai Supertuscan, ed era appena l’1% di tutto il mercato secondario, mentre oggi è al 15-16%, una crescita che in realtà è legata ai risultati degli ultimi 2 o 3 anni. Ho il sospetto che debba accadere ancora molto, c è un mercato via via più grande, in cui l’Italia giocherà il suo ruolo, crescendo ancora in termini assoluti e in quote di mercato”.
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